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Omelia bilingue (inglese e italiano) e canti in tre lingue (francese, kikongo, italiano) nell’Eucaristia presieduta questa mattina da mons. Makumba e animata dalle sorelle congolesi. Una sinfonia di voci e di cuori, e il desiderio acceso di essere come il Figlio ha chiesto al Padre: «… una sola cosa, come noi».
E, successivamente, la preghiera che ha aperto i nostri lavori ci ha invitate a entrare nel clima della comunione del Cenacolo dove, con la Regina degli Apostoli, abbiamo invocato «il divin Paraclito, lo Spirito con i sette doni, amore del Padre e del Figlio, rinnovatore degli apostoli».
In questo clima ci siamo predisposte al confronto con mons. Makumba, per ricevere ulteriore luce su quanto riflettuto ed elaborato ieri circa i bisogni dell’Africa.
Mons. Maurice Muhatia Makumba, dopo aver conseguito a Roma il dottorato in filosofia presso la Pontificia Università della Santa Croce, ha insegnato filosofia nel Seminario nazionale di Tindinyo ed è stato poi nominato rettore del Seminario maggiore a Nairobi. Due anni fa, a soli quarant’anni, è stato consacrato vescovo e inviato nella diocesi di Nakuru. Mons. Makumba collabora da anni con le Paoline dell’East Africa, con le quali ha finora pubblicato tre testi.
Dalla sua profonda conoscenza delle radici culturali e religiose della gente d’Africa abbiamo attinto a piene mani. Con l’illuminata guida di mons. Makumba, abbiamo guardato con lucidità ai problemi odierni, cercandone l’origine nel passato, anche in quello più remoto, dove si trovano valori da recuperare, rivisitandoli, ed elementi da rigettare perché non aiutano la persona a costruirsi e la cultura a integrarsi con altre culture.
La sfida dell’evangelizzazione oggi in Africa è quella di contribuire a far nascere una cultura che sia insieme cristiana e africana: africana, perché la fede arrivi al cuore africano; cristiana, per discernere, alla luce della Verità, i valori culturali autentici.
Sulla base dei nuovi input ricevuti dal dialogo con l’esperto, abbiamo potuto arricchire il diagramma da cui sta emergendo con chiarezza il problema chiave continentale, su cui ancora lavoreremo nei prossimi giorni considerando le risposte della Chiesa ai bisogni dell’Africa.
Continuano a pervenirci messaggi di saluto e di augurio attraverso il sito. Vorremmo rispondere a ognuno, personalmente, ma non ci è possibile. Grazie di cuore a quanti ci sono vicini con l’affetto e la preghiera.